Trattare l'aria⎪Beatrice Meoni e Michele Tocca


a cura di: Davide Ferri
con la collaborazione di: Miral Rivalta

Michele Tocca, Vapore 6.15, 2022 ⎥ Olio su lino, 70×40 cm ⎥ Courtesy l’artista e z2O Sara Zanin ⎥ ph. Sebastiano Luciano

Beatrice Meoni, Caduta, 2019 ⎥ Olio su tavola,
152×120 cm ⎥ Courtesy Otto Gallery, Bologna ⎥ ph. Camilla Maria Santini

L’espressione “trattare l’aria” sembra sottesa da un desiderio che ha a che fare con il presente: è in fondo quello che vorremmo fare tutti da qualche tempo a questa parte. Trattare l’aria nel senso di trovare un modo per vedere l’aria: colorandola, perché no, di toni che ne segnalino le zone di pericolo, quelle tossiche, le correnti da cui stare alla larga…

Se ci penso trattare l’aria, cioè utilizzare ciò che è invisibile, pulviscolare, incorporeo alla stregua di un materiale (Invisibile, incorporeo: era questo il titolo di una mostra di Pier Luigi Tazzi di alcuni anni fa) è un desiderio più antico e profondo, e anche un’ambizione irriducibile degli artisti, che può tradursi in un racconto che va da Duchamp a Cai Guo Qiang, per prendere solo un segmento di una storia che potrebbe retrocedere di molto, o avanzare fino a questi anni.

Gli artisti inclusi nella sezione di questa edizione hanno provato, in modi diversi, a trattare l’aria. C’è chi ne ha fatto una forza in grado di agire sul corpo dell’opera, chi l’ha resa una forza visibile, chi ha provato a descriverne i movimenti, chi l’ha rappresentata con gli strumenti del disegno e della pittura. I lavori presentati, uno alla volta per sei giornate distribuite nelle due settimane di Ipercorpo, compongono insieme, più che una mostra, una partitura che, come una corrente d’aria, attraversa i diversi spazi del festival. – Davide Ferri


L’artista ⎪ Beatrice Meoni

Beatrice Meoni (Firenze, 1960) dopo la laurea in Letterature straniere, si forma attraverso i lavori con compagnie teatrali e scenografi di rilievo affiancando fin dall’inizio il lavoro di pittrice di scena a quello di progettista per la poesia, per la prosa e per la danza. Dal 2001 al 2004 progetta gli allestimenti per le letture integrali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Dal 2005 si dedica principalmente alla pittura e all’indagine e sperimentazione sulle possibilità della pratica pittorica. Vive e lavora a Sarzana.


L’artista ⎪ Michele Tocca

Michele Tocca (1983, Subiaco) è un pittore il cui lavoro muove dall’osservazione e l’esecuzione dal vivo come immedesimazione tra la pittura e l’esperienza diretta di circostanze, presenze e fenomeni passeggeri del mondo fisico che si sovrappongono e intrecciano in un processo metaforico continuo. Completa gli studi con un MA, Painting, al Royal College of Art di Londra (2011). Tra le mostre recenti, si ricordano: Leave it all behind, Manuel Zoia, Milano (2021-‘22); Hic, z2o Project, Roma (2021); Verticale terra, z2o Sara Zanin Gallery, Roma (2021); Le realtà ordinarie, Palazzo De’ Toschi, Bologna (2020); Out looking inwards, Landsforeningen Norske Malere, Oslo (2019). Negli anni il suo lavoro è stato esposto in mostre personali e collettive presso: She Will, Oslo; 1/9 artecontemporanea, Roma; Francesco Pantaleone, Palermo; Musei di Villa Torlonia, Roma; FuoriCampo, Siena e Bruxelles; FLAG ART Foundation, New York; Spazio Cabinet, Milano; MARCA, Catanzaro; CIAC, Genazzano, Roma; Prague Biennale.

Ingresso gratuito