IPERCORPO 2023 :: InPresenza


XIX Festival Internazionale delle Arti dal Vivo


14 / 15 / 16 / 17 settembre


Forlì – EXATR, Arena Forlivese


Adrien M & Claire B | Paola Bianchi, Valentina Bravetti / Città di Ebla | Francesco Bendini | Filippo Bonacchi | Silvia Camporesi | Compagnia Teatro Akropolis | COORPI | Dagger Moth | Elisa Gandini, Davide Fabbri / Città di Ebla | Matteo Fato | Flavio Favelli | Victor Fotso Nyie | Jean Gaudin & Markéta Stránská | Franco Guerzoni | Masque teatro | Carlo Massari / C&C Company | Dario Neri | Rio Sacro | Paolo Pollo Rodighiero | Marta Roberti | Matteo Scaioli | Sharon Fridman Company


Dopo l’alluvione che ha colpito Forlì in maggio, l’edizione 2023 di Ipercorpo viene riproposto dal 14 al 17 settembre nei consueti spazi di EXATR oltre che dell’Arena Forlivese.


Da diciannove edizioni invitiamo singole persone o collettivi a proporre il loro lavoro a Ipercorpo. Credo che – tentando di declinarla in vari modi – ci siamo sempre occupati della stessa cosa. Creare delle condizioni specifiche per vivere una esperienza attraverso il fatto artistico.

Potrebbe apparire scontato dal momento ci occupiamo di spettacolo e arti dal vivo. E invece non lo è affatto. Stiamo attraversando una fase minacciosa che vuole palesemente affermare tutto il contrario. Quali contorni assume questa minaccia? Molteplici. Ne elenco solo alcuni.

Lo streaming è il futuro di ogni esperienza estetica. I musei e i teatri sono come aziende e dunque vanno riempiti ed hanno clienti da soddisfare. L’esperienza artistica va consumata come un qualsiasi prodotto. I numeri sono l’unico elemento oggettivo di valutazione (in un’epoca che cancella voci autorevoli, le delegittima, e si affida ad algoritmi per deresponsabilizzare chiunque rispetto alle decisioni da prendere in ambito di strategia culturale). La comunicazione è uno strumento indispensabile, come se non ne avessimo abbastanza. La creazione invece, se non è correttamente comunicata, è un fatto residuale.

Noi vogliamo continuare a difendere un avamposto che cura il rapporto vivo, fulminante e insostituibile fra artisti e pubblico. Che lascia spazi segreti, che non interroga con questionari di gradimento, che permette un tempo personale di sedimentazione, che rischia il fallimento come un ricercatore in laboratorio, libero da pressioni esterne. Vogliamo interessarci di ciascuno lasciando aree di silenzio, puntando su una libertà di presenza e su una costruzione condivisa dell’esperienza estetica. Non ci interessa intrattenere e nemmeno trattenere. Ci interessa creare una palestra di cittadinanza lontana dai luoghi di consumo. Ci interessa una presenza che contempla – nel suo attraversare il festival – anche un orizzonte di sparizione, cioè contempla un massimo rischio. L’arte che riconosciamo non cerca alcun consenso. Ci fa affondare i piedi nella condizione dell’umano. Benvenuti a Ipercorpo 2023. InPresenza.


Claudio Angelini