Trattare l'aria⎪Filippo Tappi


a cura di: Davide Ferri
con la collaborazione di: Miral Rivalta

L’espressione “trattare l’aria” sembra sottesa da un desiderio che ha a che fare con il presente: è in fondo quello che vorremmo fare tutti da qualche tempo a questa parte. Trattare l’aria nel senso di trovare un modo per vedere l’aria: colorandola, perché no, di toni che ne segnalino le zone di pericolo, quelle tossiche, le correnti da cui stare alla larga…

Se ci penso trattare l’aria, cioè utilizzare ciò che è invisibile, pulviscolare, incorporeo alla stregua di un materiale (Invisibile, incorporeo: era questo il titolo di una mostra di Pier Luigi Tazzi di alcuni anni fa) è un desiderio più antico e profondo, e anche un’ambizione irriducibile degli artisti, che può tradursi in un racconto che va da Duchamp a Cai Guo Qiang, per prendere solo un segmento di una storia che potrebbe retrocedere di molto, o avanzare fino a questi anni.

Gli artisti inclusi nella sezione di questa edizione hanno provato, in modi diversi, a trattare l’aria. C’è chi ne ha fatto una forza in grado di agire sul corpo dell’opera, chi l’ha resa una forza visibile, chi ha provato a descriverne i movimenti, chi l’ha rappresentata con gli strumenti del disegno e della pittura. I lavori presentati, uno alla volta per sei giornate distribuite nelle due settimane di Ipercorpo, compongono insieme, più che una mostra, una partitura che, come una corrente d’aria, attraversa i diversi spazi del festival. – Davide Ferri


L’artista ⎪ Filippo Tappi

Filippo Tappi (Cesena, 1985) vive e lavora a Bologna. Nella sua pratica scultura, stampa e dinamiche collettive sfumano e si sovrappongono. Le sue opere possono assumere forme effimere e sono spesso legate a un’idea ridotta di oggetto e di scena. Nel 2010 fonda Tipografia Testamento, organo di stampa dedicato a edizioni rapide e pubblicazioni artigianali. Nel 2019 è co-fondatore di Nights, progetto collettivo nomade tra arti visive, robotica e scrittura. Dal 2020 è parte dello staff di localedue, spazio indipendente d’arte contemporanea di Bologna. È stato uno degli artisti in residenza al MAMbo per il progetto “Il Nuovo Forno del Pane” e ha curato la nuova identità visiva di Art City Bologna 2021. È collaboratore alla didattica per la Cattedra di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. 

Nel 2021/22 ha partecipato a Giulietta, Manifattura Tabacchi, Firenze; Baitball 02, Polignano a Mare; Contact (less), PERFORMATIVE.01. MAXXI L’Aquila; Il rituale del serpente, Bagnacavallo (RA); Colle Desiderio, TRAFFIC – Festival delle anime gentili, San Lorenzo in Campo e Pergola (PU); Sole coi denti [Solo], Gelateria Sogni di Ghiaccio, Bologna; C.U.O.R.E. (Cryogenic Underground Observatory for Rare Events), Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi (PG).

Ingresso gratuito