Trattare l'aria⎪Nicola Samorì


a cura di: Davide Ferri
con la collaborazione di: Miral Rivalta

Nicola Samorì, Artaud, 2021 ⎢Acrilonitrile butadiene stirene, ferro, calce pozzolana, lapilli vulcanici ⎢285 x 162 x 80 cm ⎢ ph. Danilo Donzelli, courtesy MONITOR Roma/Lisbona/Pereto

L’espressione “trattare l’aria” sembra sottesa da un desiderio che ha a che fare con il presente: è in fondo quello che vorremmo fare tutti da qualche tempo a questa parte. Trattare l’aria nel senso di trovare un modo per vedere l’aria: colorandola, perché no, di toni che ne segnalino le zone di pericolo, quelle tossiche, le correnti da cui stare alla larga…

Se ci penso trattare l’aria, cioè utilizzare ciò che è invisibile, pulviscolare, incorporeo alla stregua di un materiale (Invisibile, incorporeo: era questo il titolo di una mostra di Pier Luigi Tazzi di alcuni anni fa) è un desiderio più antico e profondo, e anche un’ambizione irriducibile degli artisti, che può tradursi in un racconto che va da Duchamp a Cai Guo Qiang, per prendere solo un segmento di una storia che potrebbe retrocedere di molto, o avanzare fino a questi anni.

Gli artisti inclusi nella sezione di questa edizione hanno provato, in modi diversi, a trattare l’aria. C’è chi ne ha fatto una forza in grado di agire sul corpo dell’opera, chi l’ha resa una forza visibile, chi ha provato a descriverne i movimenti, chi l’ha rappresentata con gli strumenti del disegno e della pittura. I lavori presentati, uno alla volta per sei giornate distribuite nelle due settimane di Ipercorpo, compongono insieme, più che una mostra, una partitura che, come una corrente d’aria, attraversa i diversi spazi del festival. – Davide Ferri


L’artista ⎪ Nicola Samorì

Nicola Samorì è nato nel 1977 a Forlì e si è diplomato nel 2004 all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Pittore e scultore, nel suo percorso si evidenzia il tentativo di mettere in pericolo forme derivate dalla storia della cultura occidentale; in esse l’apertura del corpo rappresentato e della superficie pittorica si mostrano senza soluzione di continuità e si ha l’impressione che la nascita di una nuova opera comporti sempre il sacrificio di una antica.
Il suo lavoro è stato esposto in musei e mostre nazionali e internazionali: 56. Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia ‘ALL THE WORLD’S FUTURES’; MOCAK, Kraków; 16a Quadriennale d’arte, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Kunsthalle, Tübingen; TRAFO Centre for Contemporary Art, Szczecin; Palazzo Reale, Milano; YU-HSIU MUSEUM of ART, Nantou, Taiwan; Mart, Rovereto, Museo Archeologico Nazionale, Napoli; Palazzo Fava, Bologna; Villa d’Este, Tivoli.

Ingresso gratuito 

Venerdì 27 – presentazione opera
Sabato 28 – presentazione opera e artista
Domenica 29 – presentazione opera