Mi spengo in assenza di mezzi


Produzione: Cosmesi e Sipario!
Progetto di: Eva Geatti e Nicola Toffolini
Suono: Stefano Pilia · luci e allestimenti: Michele Bazzana · elettronica delle luci: Tommaso Pecile

Se non è possibile in questo momento una struttura scenica per noi, se non è possibile una sperimentazione architettonica in scena, siamo costretti al vuoto. Vuoto inteso come assenza | Vuoto inteso come mancanza | Vuoto inteso come buio | Un fitto Buio assoluto Ad un impianto scenico che ci viene negato non può che corrispondere lo sviluppo di uno spettacolo che non si può vedere. Densamente costruito e sviluppato nel nero fitto in cui poter far perdere gli sguardi. Si decide unicamente di privilegiare i “soggetti” della messa in scena dotandoli del complesso di sofisticati strumenti, oggetti, ed indumenti, necessari per poter agire indisturbati nel buio assoluto, con consueta naturalezza. L’attenzione si fa chirurgica per sottrarre alla vista tutto quello che ci si aspetta dal “teatro”; per allontanare lentamente la concezione di spazio fisico finito che il buio concede di rimodellare e ridefinire profondamente. Ancora un progetto visivo, non un “radiodramma”, non un lavoro da ascoltare e basta. La centralità del progetto è la progressiva sollecitazione dello spettatore allertato dal disorientamento dell’oscurità forzata. Il teatro c’è ma non si vede.

Il progetto di ricerca COSMESI viene attivato a Marzo 2003 da Eva Geatti e Nicola Toffolini con l’allestimento di Avvisaglie di un cedimento strutturale per la rassegna Hicetnunc 2003. Nell’arco del 2004 cura il processo di sviluppo del progetto ospite della rassegna XM.atto Primo di Bologna e del CSA Rialto di Roma. Con Bionda I interno 5 è presente alla rassegna ENtoPAN al Foundry di Londra. Nell’arco del 2005 vince con Avvisaglie di un cedimento strutturale il Festival Iceberg 2005.