Ipercorpo non è un festival, è la continuazione di un’esperienza che cinque compagnie teatrali, dopo un evento avvenuto a Roma grazie a Santasangre, hanno deciso di protrarre nel tempo e nello spazio.

A queste si aggiunge il nuovo lavoro di Paola Bianchi, Corpus Hominis, e di Ivan Fantini, realizzatore di un ambiente di macellazione, nutrimento, visione il cui titolo è foriero  del nostro rapporto con la carne: adius utòpia.

Per otto week-end i magazzini Interstock di Villa Rovere si trasformeranno in un villaggio ove sarà possibile assistere a spettacoli, installazioni, partecipare ad incontri con filosofi, docenti universitari, designer, curatori, critici d’arte; passeggiare fra agnelli, tacchini, maiali e conigli; bere vino.

Tutti gli incontri proposti sono in qualche modo declinati rispetto al tema dell’immagine ed accompagnano il lavoro di ciascuna compagnia, precedendolo ogni domenica. La scelta non è stata casuale ma nemmeno didascalica, ciò significa  che i temi proposti per gli incontri non sottolineano univocamente gli spettacoli serali ma tentano di creare dei rimandi, agiscono da moltiplicatori del senso.

Ipercorpo è un’invenzione che si materializza nella volontà di proporre nuovi sguardi  rispetto alla rappresentazione teatrale, e nuovi luoghi.

L’azzardo di Ipercorpo riguarda la possibilità di continuare a farlo crescere nello spazio e nel tempo, mostrando sulla pelle la piena paternità della compagnia che lo ospita.

Claudio Angelini

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