PHARMAKOS embrione


Corpo del suono: Elicheinfunzione

ANTEFATTO · “All’epoca in cui compariva in teatro Edipo (V sec. A.C.) esisteva ancora un rituale antichissimo di indubbia derivazione orientale: Il Pharmakos. Ogni anno la comunità ateniese sceglieva uno dei suoi membri marginali, afflitto da deformazioni fisiche o psichiche, e lo metteva al bando, accompagnandolo in processione alle porte della città affinché con lui venisse espulso l’insieme delle contaminazioni presenti nel gruppo sociale” (J.P. Vernant, L’uomo greco). Il Pharmakos deve attirare su di sé tutta la violenza malefica per trasformarla, con la propria morte, in violenza benefica, pace e fecondità. In greco classico la parola che ne deriva, pharmakon, significa al contempo “male” e “rimedio”, “veleno” ed “antidoto”, in una fase arcaica in cui le cose “sacre” contenevano il puro e l’impuro come varietà del medesimo genere.

DIARIO · Ci sono corpi collocati in uno spazio d’eccezione, di sospensione, simile a quello che ospitava il Pharmakos prima del rito. Tutto comincia idealmente prima che nascesse la forma teatrale e viene proiettato oltre la sua fine. Non è però un problema di tempo, ma di spazio. E’ arrivare ad un luogo popolato da corpi che hanno smarrito la volontà di rappresentazione. Pharmakos è anche un sacro/corpo esposto che in questo iniziale movimento assume la sostanza di un embrione, di una sola cellula appena visibile ad occhio nudo che contiene però la matrice fondamentale del suo sviluppo, per crescere successivamente.

Città di Ebla nasce nel 2004. Nel 2005 con Othello partecipa alla Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo (Napoli) e Crisalide (Forlì). Nel 2006 con Wunderkammer partecipa a Ipercorpo (Roma) e Opera Prima Festival (Rovigo).