WUNDERKAMMER | azione scenica al servizio di un vedere


Al servizio: Valentina Bravetti
Corpo del suono: Elicheinfunzione
Ideazione: Città di Ebla

Evidentemente il visivo riguarda il nervo ottico, ma non per questo è una immagine. La conditio sine qua non affinché vi sia immagine è l’alterità.
Serge Daney

Verso la fine del Medioevo, nei paesi dell’Europa continentale, principi ed eruditi raccoglievano gli oggetti più disparati in una Wunderkammer […] il caos che sembra regnare nella Wunderkammer è però solo apparente: per la mentalità del sapiente medioevale, essa era una sorta di microcosmo che riproduceva, nella sua armoniosa farragine, il macrocosmo animale, vegetale e minerale. Per questo i singoli oggetti sembrano trovare il loro senso soltanto gli uni accanto agli altri, fra le pareti di una stanza nella quale il sapiente poteva misurare ad ogni istante i confini dell’universo.
Giorgio Agamben · L’ uomo senza contenuto

È ancora possibile vedere? Cosa significa far parte di una comunità come quella occidentale che moltiplica e svuota progressivamente di significato l’immagine rendendola un cadavere?

Forse la Wuderkammer di Città di Ebla è luogo dove è ancora possibile vedere in condizioni diverse dal mondo esterno per la piccola comunità ospitata, forse invece decreta definitivamente una impossibilità, diviene cassa di amplificazione di un movimento inarrestabile e univoco.

Certamente è luogo dove l’immagine tenta un percorso a ritroso, dalle sue spoglie cadaveriche riemerge per tornare corpo vivo.