Evidentia: atelier per lo spettatore


Evidentia è la parola latina che traduce enargheia in greco, ovvero la forza di rappresentazione visiva, la capacità di render chiaro un oggetto davanti agli occhi con vivida chiarezza. Ma l’arte contemporanea ordisce piuttosto un “gioco delle evidenze”, una trama di ambiguità, di azioni per le quali non c’è modo di sapere se siano “costruttive” o “distruttive”.
Il percorso ordina tappe di riflessione intorno al tema del processo di produzione e ricezione dell’opera, attraversando il dibattito contemporaneo sull’arte con una serie di occorrenze iconografiche e proiezioni video: il modello dell’Atlas warburghiano, la riflessione groddeckiana sulla visione senza occhi e quella junghiana sul lavoro onirico, la costruzione dell’empatia e il rigor dello shock nella cultura occidentale saranno trattate come categorie di produzione condivisa tra le forme del fare e quelle del vedere.
Per quanti non si sentono consumatori d’arte ma trasformatori di energia.

Silvia Mei è ricercatrice in performing arts, curatrice indipendente e critica militante per le testate online cultureteatrali.org e paneacqua.info. Presso la Fondazione Cini è stata assegnista con una borsa di studio sull’azionismo fotografico fine XIX secolo e svolge attualmente ricerca presso l’Università di Pisa. Secondo un’ottica multilineare si occupa di teatro e di danza nelle loro relazioni novecentesche e contemporanee

– Giornate e luoghi: venerdì 14 e sabato 15 settembre dalle 17.00 alle 20.00 e domenica 16 settembre dalle 11.00 alle 13.00 presso Fabbrica delle Candele, Piazzetta Corbizzi 30, Forlì