SERVIGIO-figli


a cura di: Davide Fabbri, Elisa Gandini

La seconda proposta musicale, “Servigio” (a servizio) indaga la dimensione liquida del suono, del suo saper essere Oceano, del suo occupare uno spazio di onde e luce, della sua valenza architettonica. Seguendo un percorso d’ispirazione minimalista, il punto di partenza e quello di arrivo sembrano coincidere. Si tratta tuttavia di una sintesi estrema e distratta, perché “l’oggetto suono, rappresentato drammaticamente dalle sinfonie romantiche del XIX secolo, è stato smontato e riassemblato in un ampio reticolo mutante nel quale si intrecciano nuove idee, o attraverso cui queste possono passare e legarsi. Questa è la prima metafora. Il paesaggio è la seconda: un luogo rievocativo nel quale si muove la musica e l’ascoltatore girovago.” (David Toop – “Oceano di suono”).
Di Musica e suoni ci si può appropriare attraversando diversi strati di attenzione, in un processo privo di qualsiasi innocenza, che quanto più ha a che fare con la nostra consapevolezza tanto più ci accende. È questo ciò che si trova alla radice della nostra riflessione attorno all’ambient music: “A prima vista statica, in realtà lievemente si sposta, traendo dai rumori e dai silenzi che ci circondano nuova linfa per attingere all’interna e talora inascoltata armonia dell’essere umano” (David Toop – “Oceano di suono”).
Dal 24 al 27 Maggio si susseguiranno quattro ascolti filodiffusi, uno per serata: “Figli”, “Satelliti”, “Macchine”, “Silenzio”.