Preparazione pranzo per AKSè


Giornata AKSè Chrono 2008

Raccontare l’esperienza di AKSè di quest’anno non è semplice quindi preferiamo descriverla attraverso un bellissimo contributo di Daniele Villa, dramaturg del Teatro Sotterraneo che occasionalmente ha diviso con noi pasti e momenti delle giornate di Dro in Giugno: “Noi di Teatro Sotterraneo abbiamo incrociato AgoràKajSkenè alla Centrale Fies di Dro, solo per alcuni giorni e per puro caso. In questo tempo ridotto ho pranzato e cenato con i gruppi in residenza, ho visto alcuni lavori e convissuto con un pezzo della generazione a cui noi come collettivo sentiamo di appartenere.
Ho conosciuto il progetto stando ai suoi confini e ho registrato in AKSè una forma di coabitazione non invasiva, non retorica. Aver scelto i pasti come unico momento “obbligatorio” di relazione fra gli artisti denota la concretezza di fondo del progetto, la sua natura gentile, per cui 5 gruppi condividono una struttura senza forzature, e si muovono in un tessuto connettivo che non costringe all’intrusione ma che in qualsiasi momento permette l’incontro. C’è in questo un principio comunitario non banale, aperto al confronto ma anche rispettoso delle intimità, dei tempi, delle necessarie distanze. Ho avuto l’impressione che le differenze di linguaggio fossero l’ultimo dei problemi, anzi un non–problema, posto in fondo a una continua comunicazione circa le pratiche creative e organizzative, le intenzioni, i bisogni tecnici e le possibili soluzioni. In AKSè le differenze di linguaggio sembrano addirittura il punto di partenza, il grado zero di un progetto che è un luogo, uno spazio lavorativo attento alle esperienze che ospita: AKSè le incarna pienamente e le avvicina, difendendole”.