Ipercorpo 2016 :: Cosa rimane
Ipercorpo prosegue il suo viaggio nel tempo e nello spazio volendo continuare una ricognizione focalizzata sugli artisti italiani di ultima generazione. Il punto di partenza rimane il teatro, luogo di incontro e scambio di esperienze per antonomasia. Dal teatro però espandiamo la nostra azione alla musica, all’arte contemporanea e alla video-danza, nella speranza che ciascun partecipante lavori personalmente alla costruzione di un proprio caleidoscopio per dividere e riannodare i piani che abbiamo cercato di costruire per lui.
Se la parola “contemporaneo” in ambito artistico e specialmente teatrale può ritrovare un senso, lo può fare solo rispetto a esperienze ibride, spurie, capaci di rigenerarsi contrastando le macerie fisiche e psicologiche prodotte da questi tempi. Lo può fare favorendo e consolidando l’incontro fra professionalità e sensibilità diverse che cooperano nello sviluppo di un pensiero che si tramuta in azione. Lo può fare cercando l’ascolto e il silenzio, allontanandosi dall’attualità dell’infinita, condivisa e moltiplicata esternazione digitale. Lo può fare nella diversificazione dei segni e delle esperienze che rifiutano di vedere l’arte come uno spazio di decoro, ma come una inevitabile quanto necessaria strategia di attraversamento e ricognizione della vita. Lo può fare evitando facili meccanismi di comprensione che servono solo ad alimentare il consenso. Lo può fare affondando la propria lancia acuminata nelle carni del linguaggio, per mostrarne i tagli, le lacerazioni, le pulsazioni. Lo può fare portando paesi e storie diverse ad avvicinarsi, parlarsi, confrontarsi, immaginando un pubblico del futuro capace di pensare alla fruizione dell’arte come a un atto di responsabilità, e dunque come aspetto centrale e significativo della propria esistenza.
E’ lecito chiedersi “cosa rimane” se tutte queste schegge di presunta contemporaneità potessero effettivamente deflagrare prendendo, almeno per un attimo, il posto di schegge umane che facendosi esplodere compiono una azione di negazione assoluta della vita?
Questa edizione è dedicata alla memoria di Roberto Angelini, Duana Iridi, Luigi Neri. Ci hanno lasciato a distanza di pochi mesi dopo averci accompagnato fino a qui. Queste esperienze, inevitabili per ciascuno di noi, non mi consentono di trovare una risposta al “cosa rimane” ma di rendere più intesa e vissuta ogni giorno la domanda.
Claudio Angelini
SEZIONE TEATRO
Lo sguardo di Ipercorpo va in cerca dell’essenziale, di quel che rimane. E’ uno sguardo attento al segno dei tempi e agli artisti che lo sanno raccontare tessendo relazioni tra corpo, suono e immagine. E’ uno sguardo acceso dal desiderio di fare e di farsi domande, provocando incontri artistici che si muovano vorticosamente come buchi neri, come catalizzatori, capaci anche solo per un attimo, di trattenere persino la luce, e dunque lo spazio e il tempo. Ciascuno in direzioni differenti: Muta Imago verso il desiderio, Silvia Gribaudi e Andrea Costanzo Martini verso un corpo che sfugge alla tirannia dell’apparenza, gruppo nanou verso una porta che apre spazi “strettamente confidenziali” all’incontro con l’altro, Dewey Dell e Teatro Persona verso un immaginario che si nutre di fumetto o di pittura per osservare le dinamiche dell’esistenza e i suoi eterni conflitti. Domande e incontri che Ipercorpo quest’anno proietta anche in una nuova sezione dedicata alla video danza, aperta da un focus sul coreografo svedese Pontus Lidberg, in cui si esplora la forza delle relazioni umane. Domande e incontri che si declinano in forme molteplici ma tutte accomunate da una profonda raffinatezza estetica, amuleto fragile e al contempo invincibile, perché, proprio allontanando il discorso, lo spostano in un ambito più profondo, facendolo riemergere attraverso uno sguardo rinnovato, impressionato da una luce capace di fuggire dalle forze che lo limitano e lo trattengono.
Claudio Angelini, Valentina Bravetti, Mara Serina
SEZIONE MUSICA
Un progetto sull’ascoltAzione
Ascoltare musica e basta si avvicina all’esperienza del silenzio. E del deserto. La domanda malcelata che muove questo progetto è semplice: la musica è ancora autosufficiente? Cioè: basta da sola a qualificare un’esperienza? Tolto tutto, tranne il dato sonoro, rimane qualcosa? Se sì, di che tipo d’esperienza si tratta? La nostra risposta è affermativa, sonica, e si basa sulla pratica dell’ascolto, sul porre in essere una temporanea condizione obbediente (da ob-audire: sottomettersi all’ascolto). Per fare questo, tanto la figura dell’artista quanto l’idea di performance devono essere annullate. Emerge invece la figura del Maestro d’Ascolto, colui che produce e propone un’esperienza sonora, un rito piccolo e laico al quale partecipare muti, ma non sordi. Due sole regole: – l’accesso sarà libero, ma la frequentazione dello Spazio d’Ascolto dovrà avvenire in assoluto silenzio; – una volta abbandonato lo Spazio d’Ascolto non sarà più possibile rientrarvi sino al termine dello stesso.
Elisa Gandini, Davide Fabbri
SEZIONE ARTE
A differenza delle passate edizioni, in cui al centro del racconto per immagini proposto durante il festival era la Collezione Verzocchi di Forlì e il tentativo di misurare una distanza tra le forme di rappresentazione del lavoro nell’Italia del dopoguerra e in quella di oggi, gli inviti di quest’anno rispondono alla necessità di dialogare in una forma più ravvicinata con il festival e le sue estensioni reagendo alle suggestioni del titolo: cosa rimane.
Gli artisti invitati – Chiara Camoni, Flavio Favelli, Alessandro Piangiamore, Italo Zuffi – quattro tra i più rappresentativi tra quelli che hanno esordito in Italia tra anni Novanta e Duemila, hanno tutti lavorato, con modalità e da prospettive diverse, sui temi della memoria, del ricordo e del trascorrere del tempo. Così le loro opere – tre performance di Zuffi in cui la dimensione del tempo si fa durata, resistenza e verifica di un limite; le sculture di Piangiamore in cui alcune forme fragili (petali e fiori in decomposizione) sono bloccate da una colata di cemento; un’installazione di Favelli che assembla in un grande intervento site specific i resti di alcune luminarie usate per le feste paesane nel sud Italia; un video di Camoni che prolunga l’intensità di un suono documentando una performance recente realizzata dall’artista a Fabriano con il coinvolgimento di circa settecentocinquanta bambini – rispondono ad alcune sollecitazioni e semplici domande: cosa rimane di un’opera quando questa non c’è più? In che modo la sua presenza può estendersi oltre – cioè prima e dopo – il qui e ora dell’esperienza? Che cosa resta – in forma di resti e tracce – dopo una performance? E può una scultura sprigionare un’energia che si prolunga in un’azione? Le opere e gli interventi degli artisti partecipanti saranno dislocati in spazi diversi dell’ex centrale avicola romagnola, e si articoleranno per tutta la durata del Festival con lievi sfasature temporali: insieme non costituiranno un racconto organico, ma riflessioni e aperture, punti sensibili di una stessa geografia.
Davide Ferri
- Tutto
- SEZIONE ARTE
- SEZIONE MUSICA
- SEZIONE TEATRO E DANZA
25 Maggio 2016
®egistrato iconoclasta
22:30 - 23:00Arte al Monte/Regnoli 41
“Collezione privata”– Davide Fabbri/ Elisa Gandini
[ascolto musicale]
26 Maggio 2016
Cosa Rimane
19:00 - 00:00Ex Centrale Avicola
Opere e performance di Italo Zuffi, Flavio Favelli, Chiara Camoni, Alessandro Piangiamore
[mostra]
Apertura Spazio
19:00Ex Centrale Avicola
Area bar a cura di Diagonal Loft Club. Food truck a cura di Il chiosco di San Rocco
Video Danza
19:00 - 23:30Arte al Monte-Regnoli 41
Pontus Lidberg - The Rain , Pontus Lidberg - Labyrinth Within, Bedosti/Oggiano-Das Spiel (The game) , Città di Ebla- Pharmakos mov III , Elisa Gandini- Ballet domestique - Ascenseur pour iononaute
Resti di Pharmakos
19:00 - 00:00Ex Centrale Avicola
di: Città di Ebla
[mostra - installazione]
H(z)2O
19:00 - 00:00Ex Centrale Avicola
di: Luca Giovagnoli / Giraffe Production Lab
[installazione]
Strettamente confidenziale + guests
21:00 - 23:30Chiesa di San Giacomo
con: Annalì Rainoldi, C.ia Stalker_Daniele Albanese, gruppo nanou, Le Supplici, Ronin
[performance museale]
®egistrato iconoclasta
22:30 - 23:10Ex Centrale Avicola
“Indietro non si torna” – Filippo Aldovini
[ascolto musicale]
27 Maggio 2016
Cosa Rimane
19:00 - 00:00Ex Centrale Avicola
Opere e performance di Italo Zuffi, Flavio Favelli, Chiara Camoni, Alessandro Piangiamore
[mostra]
Apertura Spazio
19:00Ex Centrale Avicola
Area bar a cura di Diagonal Loft Club. Food truck a cura di Il chiosco di San Rocco
Video Danza
19:00 - 23:30Arte al Monte-Regnoli 41
Pontus Lidberg - The Rain , Pontus Lidberg - Labyrinth Within, Bedosti/Oggiano-Das Spiel (The game) , Città di Ebla- Pharmakos mov III , Elisa Gandini- Ballet domestique - Ascenseur pour iononaute
Resti di Pharmakos
19:00 - 00:00Ex Centrale Avicola
di: Città di Ebla
[mostra - installazione]
H(z)2O
19:00 - 00:00Ex Centrale Avicola
di: Luca Giovagnoli / Giraffe Production Lab
[installazione]
®egistrato iconoclasta
19:30 - 20:10Ex Centrale Avicola
“Una giornata particolare” – Umberto Maria Giardini
[ascolto musicale]
Strettamente confidenziale + guests
21:00 - 23:30Chiesa di San Giacomo
con: Annalì Rainoldi, C.ia Stalker_Daniele Albanese, gruppo nanou, Le Supplici, Ronin
[performance museale]
®egistrato iconoclasta
21:00 - 21:30Ex Centrale Avicola
Il fedele Giovanni, ovvero il fedele esercizio naturale
[un progetto speciale sull'ascoltazione]
28 Maggio 2016
Cosa Rimane
19:00 - 00:00Ex Centrale Avicola
Opere e performance di Italo Zuffi, Flavio Favelli, Chiara Camoni, Alessandro Piangiamore
[mostra]
Apertura Spazio
19:00Ex Centrale Avicola
Area bar a cura di Diagonal Loft Club. Food truck a cura di Il chiosco di San Rocco
Video Danza
19:00 - 23:30Arte al Monte-Regnoli 41
Pontus Lidberg - The Rain , Pontus Lidberg - Labyrinth Within, Bedosti/Oggiano-Das Spiel (The game) , Città di Ebla- Pharmakos mov III , Elisa Gandini- Ballet domestique - Ascenseur pour iononaute
Resti di Pharmakos
19:00 - 00:00Ex Centrale Avicola
di: Città di Ebla
[mostra - installazione]
H(z)2O
19:00 - 00:00Ex Centrale Avicola
di: Luca Giovagnoli / Giraffe Production Lab
[installazione]
®egistrato iconoclasta
19:30 - 20:10Ex Centrale Avicola
“Il jazz, il cabaret e il tram ovvero la Milano di Enzo Jannacci” - Sandro Paté
[ascolto musicale]
29 Maggio 2016
Cosa Rimane
14:30 - 00:00Ex Centrale Avicola
Opere e performance di Italo Zuffi, Flavio Favelli, Chiara Camoni, Alessandro Piangiamore
[mostra]
Apertura Spazio
14:30Ex Centrale Avicola
Area bar a cura di Diagonal Loft Club. Food truck a cura di Il chiosco di San Rocco
Artist Talk
15:00 - 17:00Ex Centrale Avicola
Dialogo con Italo Zuffi, Flavio Favelli, Chiara Camoni, Alessandro Piangiamore. Coordina Davide Ferri
Italian Performance Platform Short
17:30 - 19:00Ex Centrale Avicola
Silvia Battaglio - Compagnia Pietribiasi/Tedeschi – Nicola Galli
[frammenti di performance]
Video Danza
19:00 - 23:30Arte al Monte-Regnoli 41
Pontus Lidberg - The Rain , Pontus Lidberg - Labyrinth Within, Bedosti/Oggiano-Das Spiel (The game) , Città di Ebla- Pharmakos mov III , Elisa Gandini- Ballet domestique - Ascenseur pour iononaute
Resti di Pharmakos
19:00 - 00:00Ex Centrale Avicola
di: Città di Ebla
[mostra - installazione]
H(z)2O
19:00 - 00:00Ex Centrale Avicola
di: Luca Giovagnoli / Giraffe Production Lab
[installazione]
®egistrato iconoclasta
19:30 - 20:10Ex Centrale Avicola
“Le vite degli altri” – Bruno Dorella/Dario Neri
[ascolto musicale]
What ages are you acting? / Le età relative
22:00 - 23:00Ex Centrale Avicola
di: Silvia Gribaudi
[danza]
Italian Performance Platform
Alla sua quarta edizione, Italian Performance Platform si attesta come un appuntamento importante per direttori artistici di festival e teatri di vari Paesi d’Europa. Quest’anno aumenta le sue giornate da 2 a 3, proponendo un intenso programma di visione di spettacoli, video danza, incontri con gli artisti, presentazione di estratti di lavori di giovani compagnie e confronto tra chi organizza e seleziona la programmazione internazionale. L’identità originale di IPP è quella di una piattaforma piccola ma di alto livello qualitativo, con un’atmosfera amichevole e accogliente, aperta ad un numero contenuto di partecipanti e capace di favorire la creazione di solide relazioni tra operatori e artisti. I risultati del resto lo confermano: in 4 anni circa 50 operatori di 12 differenti nazionalità hanno frequentato la piattaforma, arricchito di esperienza, creatività e opportunità Ipercorpo, gli artisti suoi ospiti e la città di Forlì con il suo centro storico, la collezione Verzocchi, i musei e le gallerie che continuano ad affascinare soprattutto gli operatori europei che ritornano qui sempre più volentieri.
Mara Serina, iagostudio eventi e comunicazione
Crediti
IPERCORPO 2016 :: COSA RIMANE
- Un progetto di Città di Ebla
In collaborazione con: Stagione di Contemporaneo Teatro Diego Fabbri, gruppo nanou, Diagonal Loft Club, Amadori, Arte al Monte-Regnoli 41
Direzione generale: Claudio Angelini
Organizzazione e amministrazione: Elisa Nicosanti
Sezione Teatro a cura di: Claudio Angelini, Valentina Bravetti, Mara Serina
IPP- Italian Performance Platform a cura di: Mara Serina con la collaborazione di Matteo Rinaldini
Consulenza scientifica e cura IPP short a cura di: Silvia Mei
Sezione musicale a cura di: Elisa Gandini e Davide Fabbri
Sezione arte contemporanea a cura di: Davide Ferri
Progetto grafico: Elisa Gandini
Layout: bildworter.com
Comunicazione: Vania Vicino
Collaborazione sulla rete internazionale IPP e gestione web: Carl Cappelle
Direzione tecnica e collaboratori: Luca Giovagnoli con Stefan Schweitzer, Nicola Mancini, Lorenzo D’Anna, Kebe Abdoulaye
Ufficio stampa: Agnese Doria e Alberto Marchesani
Traduzioni: Laura Bertozzi
Area bar a cura di: Diagonal Loft Club
Street Food: Il chiosco di San Rocco
Fotografie e trailer video: Gianluca “naphta” Camporesi
- Gli spazi:
Ex centrale avicola amadori
Teatro diego fabbri
Chiesa di San Giacomo
Fondazione carisfo-regnoli 41
Area press
IPERCORPO 2016 :: COSA RIMANE
I testi di Claudio Angelini, Mara Serina, Valentina Bravetti, Silvia Mei, Davide Ferri, Elisa Gandini e Davide Fabbri.
Le foto degli artisti di Ipercorpo 2016, I contatti dell' ufficio stampa.
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